
Mi chiamo Silvia, sono una ragazza diversamente giovane di 52 anni e sono impiegata.
Ho scoperto la malattia psoriasica nel 2016, ad essere precisi ho avuto la diagnosi in tale data.
Condivido con lei la mia vita, le mie giornate. Ci sono periodi in cui è molto invadente, altri in cui riesce anche a stare nelle sua “stanza” e mi consente di vivere più liberamente.
Difficile dire cosa abbia imparato, di certo la regola basilare del non essere perfetta. Il mio corpo è una macchina con un motore potente che purtroppo deve andare a giri ridotti. Sono profondamente cambiata, la malattia mi ha insegnato a dare la giusta importanza al valore delle cose e delle persone, a tollerare soprattutto me stessa, quando non riesco ad essere più quella di un tempo. Ma l’insegnamento più importante, che considero un vero dono, è l’aver imparato a dire grazie, ad affidarmi e fidarmi dell’altro, a circondarmi d’amore.
“Sono solita dire che la mia malattia è una sorta di coinquilina esistenziale. “
Proprio alla luce di questo insegnamento, sono convinta che sia importantissimo far parte di un’associazione. Misurarsi, parlare con altre persone che vivono una situazione comune è importantissimo, rappresenta non solo la condivisione di una condizione, ma una mano tesa rispetto ai problemi quotidiani, alle opportunità di cura, all’ascolto. Supportare l’Associazione è far sì che la voce di ciascuno assuma un importante tono, verso le Istituzioni, i medici, verso tutti coloro che spesso lasciano inascoltato il nostro grido d’aiuto.