Articolo a cura della Prof. Bianca Maria Piraccini, Direttrice ff UOC di Dermatologia IRCCS Policlinico di SantâOrsola, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Alma Mater Studiorum – UniversitĂ di Bologna
La psoriasi del cuoio capelluto rappresenta spesso la prima manifestazione della malattia psoriasica e colpisce fino allâ80% dei pazienti con psoriasi cutanea. Nel 25% dei pazienti la psoriasi del cuoio capelluto rimane lâunica localizzazione della malattia e si presenta solitamente con placche eritematose ricoperte da squame bianco argentee, localizzate in particolare dietro il margine dellâattaccatura dei capelli, delle orecchie e della nuca, o estese alla cute periferica della fronte.
Eâ frequentemente associata ad un aumento della caduta dei capelli nelle zone colpite dalla malattia; tuttavia la caduta può essere anche diffusa, specialmente se la psoriasi interessa lâintero cuoio capelluto. Come la psoriasi cutanea, la psoriasi del cuoio capelluto può indurre un significativo disagio emotivo riducendo la qualitĂ della vita dei pazienti.
Non sempre è facile da diagnosticare perchÊ può presentarsi con diversi quadri clinici. Nei giovani adulti infatti la presenza di una desquamazione diffusa, persistente e resistente ai lavaggi, può essere segno di patologia psoriasica da differenziare rispetto alla comune dermatite seborroica. La dermatoscopia del cuoio capelluto effettuata dal dermatologo è fondamentale per la diagnosi in quanto permette lo studio approfondito delle squame e dei capillari e la distinzione delle forme atipiche.
I risultati terapeutici migliori si ottengono grazie alla prescrizione di terapie basate sul tipo di presentazione clinica, sulla gravitĂ , sulla fattibilitĂ dâuso per il paziente e sul suo mantenimento.
Le forme lievi possono trarre beneficio dallâuso di shampoo studiati per rimuovere le squame e avere unâazione antinfiammatoria, mentre nelle forme intermedie i trattamenti includono cheratolitici (per sciogliere le squame e permettere la penetrazione degli attivi), steroidi topici ad alta potenza o associazioni di gel topici con calcipotriolo/betametasone. Nelle forme gravi è raccomandata lâassociazione di una terapia sistemica, generalmente a base di retinoidi sistemici, ciclosporina A o farmaci biologici.